La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, del XVIII secolo, domina con la sua mole in pietra il nucleo storico del paese.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie

 

Tipologia: Impianto a navata unica                          Ubicazione: Largo della Chiesa

Utilizzazione: Fruibile, chiesa regolarmente officiata

Epoca di costruzione ed eventuali aggiunte/modifiche/restauri: XVI secolo

Stato di conservazione: Mediocre stato di conservazione per l’interno e l’esterno della chiesa. Cattivo stato di conservazione per la torre campanaria e per gli ambienti terranei. La presenza di vari manufatti medievali in pietra scolpita e l’esistenza di antichi intonaci con incisioni negli ambienti terranei, oltre alla memoria di un ambiente sotterraneo per sepolture, sono le condizioni che confermano la necessità di un’attenta ricerca e indagine conoscitiva 1). (M. Ma.)

1) Per motivi vari, come ad esempio le risorse esigue, l’impellenza di riaprire i luoghi di culto, il timore di incorrere in lungaggini burocratiche e in maggiori spese, le Soprintendenze sempre prese ognuna dalle proprie urgenze, quasi sempre non venivano e non vengono effettuate adeguate indagini archeologiche e stratigrafiche (saggi archeologici e/o saggi di discoprimento sugli intonaci, indagini non distruttive ma anche attenta vagliatura e studio dei materiali di risulta in pozzi, cisterne, fosse, estradossi di volte ecc.), fatta eccezione, ed è importante ribadirlo, per il valore esemplare di alcuni casi come: Vasto, chiesa di Sant’Onofrio (per la ricerca dei dipinti murali nelle pareti superstiti della chiesa originaria), Gissi, chiesa di Santa Maria Assunta) e in scala provinciale, Lanciano, Chiesa di San Francesco d’Assisi.
Altri danni o perdita totale del bene si sono avuti quando le ricostruzioni sono avvenute nel sito antico o in prossimità di questo (per es. in passato Castelguidone, chiesa di Santa Maria della Stella; Castiglione M. M., chiesa di Santa Maria del Monte; Gissi, chiesa di San Bernardino da Siena; Monteodorisio, chiesa di San Bernardino da Siena, Scerni, chiesa della Madonna della Strada e di recente Roccaspinalveti, chiesa di San Pietro, Castelguidone, chiesa di San Vito). Ai danni “recenti” vanno aggiunti anche i danni derivati, sebbene compensati da nuove produzioni artistiche e architettoniche quando in generale nel ‘700, ma anche più tardi, le chiese medievali e cinquecentesche sono state radicalmente trasformate spostando anche (e forse così salvandoli) intere partiture architettoniche e numerosi elementi erratici in pietra scolpita.
Si è voluto riportare queste note sullo stato di conservazione anche per invitare cittadini, visitatori, tecnici e amministratori a guardare oltre l’apparenza della situazione attuale e ricostruire almeno “virtualmente” le fasi evolutive di questi monumenti in modo da concorrere, perché no, ad un vero e proprio recupero. Casi di restauro recenti, meritori per l’abnegazione delle comunità locali, come Castiglione M. M., chiesa di San Michele Arcangelo; Furci, chiesa San Sabino; Fraine, chiesa Santa Maria Materdomini ecc. forse, avrebbero potuto offrire di più ai cittadini e ai visitatori contribuendo anche alla crescita della memoria locale. (M. Ma.)


Descrizione dell’edificio con riferimento a forme, materiali e tecniche costruttive: La parrocchiale domina l’abitato con la sua mole in pietra. La facciata principale, dalla forma a capanna, risulta divisa in due registri da una possente cornice marcapiano e presenta delle decorazioni architettoniche in pietra, come paraste e lesene.
Sul fianco e sul retro del perimetro murario esterno, che presenta un rivestimento ad intonaco, sono murati elementi lapidei erratici forse riferibili alla fabbrica medievale. Tra questi sono da rilevare in particolare un capitello da plinto ottagono, un piccolo rosone entrambi quattrocenteschi e un piccolo leone stiloforo. L’interno, rinnovato tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, è a navata unica. Purtroppo l’organo e gli altri arredi sono stati alienati nel dopoguerra. (M. Ma.)

Bibliografia:
- V. Furlani, Studio e progetto di fattibilità recupero e valorizzazione centri storici recupero e sviluppo artigianato tipico. Comunità Montana AltoVastese, Schedatura Analitica parte II, Chieti, 1993;
- V. Furlani, Centri Storici. Interpretazione dei processi storico formativi e della dinamica aggregativi, Provincia di Chieti Assessorato Assetto del Territorio Settore V Urbanistica e Pianificazione territoriale, CD-Rom, s.d. [ma 1998-99];
- L. Picciani, San Giovanni Lipioni. Sulle orme dei padri, Bucchianico, 1995.